Condividi:          In occasione della XIV Conferenza europea della Psicologia dello Sviluppo, da lunedì 17 a ieri, giovedì 20, sono stato a Vilnius, capitale della Lituania. Nella mattina di lunedì, sotto il diluvio universale, insieme ai colleghi torinesi Erica e Matteo ho potuto visitare un po’ questa città, nella quale ovviamente non ero mai stato e nella […]
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Davanti all'ingresso della sede del CongressoIn occasione della XIV Conferenza europea della Psicologia dello Sviluppo, da lunedì 17 a ieri, giovedì 20, sono stato a Vilnius, capitale della Lituania.
Nella mattina di lunedì, sotto il diluvio universale, insieme ai colleghi torinesi Erica e Matteo ho potuto visitare un po’ questa città, nella quale ovviamente non ero mai stato e nella quale chissà quando mi capiterà di tornare ancora. Bella, sicuramente: belli i monumenti, belle le strade, belli i ponti e le camminate lungo i fiumi Neris e Vilna che l’attraversano; belle le luci della città, belli i locali e le persone.
Ma anche molto particolare: non ci sono auto piccole, le utilitarie non esistono; ho visto soltanto BMW, Mercedes, Volvo, Volkswagen, e altre auto di grossa taglia, tra cui moltissimi SUV; la gente è molto occidentalizzata, nei vestiti e nei modi di fare; si parla parecchio l’inglese, anche nei negozi; e i prezzi sono abbastanza allineati ai nostri.
Certo, la Lituania è ormai da tempo nella Comunità Europea; ma sicuramente le tracce dell’Unione Sovietica, qui, si sono perse molto prima che, ad esempio, nella Bielorussia a me ben più nota.

Nella prima foto: eccomi davanti alla Mikolo Romerio Universitetas, sede del Congresso; nella seconda foto, tramonto sulla piazza dell’Arcicattedrale, il monumento simbolo di Vilnius. Presto, tutte le foto dei tre giorni in Lituania.

Tramonto sulla piazza dell'Arcicattedrale

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