Viene descritto come il computer portatile «definitivo», in grado di sostituire i laptop tradizionali, offrendo un’esperienza di utilizzo più facile e veloce. E le scuole valdostane lo danno in comodato d’uso agli alunni. Tuttavia, il Chromebook di Google continua a essere la scelta sbagliata per gli studenti con DSA.

 

 

Viene descritto come il computer portatile «definitivo», in grado di sostituire i laptop tradizionali, offrendo un’esperienza di utilizzo più facile e veloce. E le scuole valdostane lo danno in comodato d’uso agli alunni. Tuttavia, il Chromebook di Google continua a essere la scelta sbagliata per gli studenti con DSA.

QUASI tre anni fa ho scritto questo articolo, in cui illustravo nel dettaglio dieci motivi per cui il computer con il sistema operativo GoogleOS non è assolutamente adatto a bambini e ragazzi che presentano disturbi dell’apprendimento. Dopo tre anni — durante i quali ho continuato a diffondere il mio pensiero, in studio e in occasione di corsi e conferenze — credo sia giunto il momento di “ripassare” l’argomento.

Come i miei lettori sanno bene, la Regione Valle d’Aosta, attraverso le istituzioni scolastiche, concede in comodato gratuito a tutti gli alunni un computer portatile appunto della categoria dei Chromebook. In questo anno scolastico ho avuto la fortuna di accogliere diversi bambini e ragazzi nuovi che si sono rivolti a me per l’attività di tutoraggio nello studio; e, guarda caso, praticamente tutti hanno a disposizione un Chromebook. E tutti sono certificati per DSA.

Stanti le notevoli difficoltà che questi studenti incontrano nell’usare tale computer nella propria attività quotidiana di studio, ma anche a beneficio di tutti i miei lettori — non necessariamente valdostani… —, ecco che torno a parlare dell’accoppiata Chromebook & DSA, per fare nuovamente un po’ di chiarezza.

Una premessa importante

Prima di iniziare voglio sgomberare il campo da possibili fraintendimenti: io non sono assolutamente «contro» i Chromebook in senso assoluto, e questo articolo non vuole essere una cattiva pubblicità nei confronti di questi computer.

Ammetto che per me stesso non ne acquisterei mai uno: io voglio poter lavorare anche senza connessione; uso Thunderbird per la posta elettronica e non voglio essere costretto a usare Gmail; sono abituato a LibreOffice per realizzare documenti, presentazioni, grafica e quant’altro, e non voglio essere limitato alle app di Google; faccio post-produzione video, editing di foto, produzione di musica, e nulla di tutto ciò è anche solo pensabile con un Chromebook.

Ma è questione di esigenze, di abitudini, di gusti personali. Per chi non ha queste esigenze, per chi usa il computer giusto per navigare, consultare le mail, lavorare in smart working, o per la scuola con Drive, Meet e Classroom, sicuramente è un buon prodotto: leggero, con ottima autonomia, veloce, semplice da usare.

Siccome però, appunto, è questione di esigenze, la mia intenzione è solo e soltanto quella di spiegare ai miei lettori perché questo tipo di computer non sia adeguato alle esigenze degli studenti con DSA. Questo, voglio che sia chiaro.

I software indispensabili per i ragazzi con DSA

Per capire perché il Chromebook non è adatto agli studenti con una certificazione di disturbi dell’apprendimento, vediamo rapidamente quali sono i programmi per loro indispensabili allo scopo di compensare le difficoltà che incontrano nei diversi apprendimenti.

Qui scrivo solo un semplice elenco, e vi rimando a questa sezione del sito (in costante aggiornamento) per un approfondimento sui singoli software.

  • Programmi per allenarsi all’uso della tastiera, come 10Dita (vecchio ma ancora utile, in particolare per i bambini di scuola primaria) e TutoreDattilo (decisamente valido).
  • Programmi per leggere testi tramite la sintesi vocale, come LeggiXme.
  • Voci (solitamente commerciali) in grado di leggere con espressività e intonazione pari a quelle della voce umana, e che offrano molteplici scelte, come quelle di Loquendo e Nuance.
  • Programmi per scrivere testi con funzioni specifiche per i DSA, come LibreOffice con l’estensione FacilitOffice.
  • Programmi per realizzare mappe mentali e concettuali, come Mindomo, CMapTools e molti altri.
  • Programmi per gestire libri digitali in formato aperto e documenti in PDF in generale, come PDF-XChange Editor.

Che cosa non è possibile fare con un Chromebook

Partiamo con la prima e più importante considerazione: su un Chromebook non si possono installare i software creati per Windows, proprio perché il sistema operativo (ChromeOS) è un altro.

Inoltre, ancorché ChromeOS derivi direttamente da — e sia decisamente simile a — Android (il sistema operativo dei nostri smartphone e tablet, per capirci), è comunque diverso, al punto che di norma non è possibile installare sui Chromebook neppure le app per Android. Se non in alcuni casi, cioè solo su alcune versioni di Chromebook.

Quindi, va da sé che, dei software che ho citato prima, praticamente nessuno è utilizzabile su questi computer. Tranne Mindomo, sempre che il Chromebook in nostro possesso possa installare app per Android, ma ha comunque tantissimi e importanti limiti.

Allora occorre necessariamente rivolgersi ad applicazioni online, le quali però o prevedono un abbonamento, o hanno dei limiti (talvolta anche grossi), o sono zeppe di pubblicità, o sono soltanto in lingua inglese.

Di programmi per allenarsi a scrivere al computer ce ne sono un’infinità, più o meno validi, ma nessuno offre le stesse funzionalità di TutoreDattilo e 10Dita, e comunque impongono di essere connessi a una rete per poter essere usati.

La sintesi vocale è una funzione inclusa nei Chromebook, ma le voci utilizzabili sono esclusivamente quelle di Google, dunque con un insormontabile limite di scelta, e non è in alcun modo possibile installare voci commerciali espressive, così importanti per chi — come gli studenti con DSA — deve talvolta ascoltare interi capitoli di un testo scolastico, o dilettarsi con un libro di lettura. Inoltre, la funzione di lettura di ChromeOS non è paragonabile neppure da lontano a un software specifico e potente come LeggiXme.

Per scrivere testi ci sono solo due opzioni: o Google Documenti, o Microsoft Office 365. Entrambi funzionano ovviamente online; il primo è gratuito mentre il secondo prevede un abbonamento a pagamento; hanno qualche funzione dedicata ai disturbi dell’apprendimento, ma mai del calibro di quelle offerte — ancora una volta — da un software specifico quale FacilitOffice.

Per le mappe esistono su web decine di applicazioni, tra le quali cito SuperMappeX, ma solo perché — mi sfugge il motivo di ciò — da qualche tempo tutti gli insegnanti delle scuole valdostane lo propongono ai propri alunni come unica opzione (ma su quello che propongono gli insegnanti potrei scrivere un intero articolo…). Tuttavia, non è questo il migliore per i ragazzi con DSA, e poi ha sempre i medesimi limiti: gira solo online, è solo in inglese, è legato a filo doppio al proprio account Google (giusto? sbagliato? è comunque un’imposizione…).

Se vogliamo usare quello che è il migliore secondo me, cioè Mindomo, dobbiamo sperare che il nostro Chromebook ci dia la possibilità di installare app nate per Android. Se non ce la dà, niente da fare: Mindomo non ha una versione online. Se si può, armiamoci di pazienza: funziona sì, ma è molto più difficile e limitato rispetto alla versione per Windows.

Il tasto dolente, infine, è rappresentato dai libri digitali. A parte il fatto che lo spazio a disposizione nella ridotta memoria interna di questi computer impone di tenere i libri (notoriamente “pesanti”) in una chiavetta USB — cosa non proprio pratica —, la loro gestione è a dir poco frustrante. Su un computer Windows, se devo lavorare con un libro digitale, lo apro con un programma adeguato — il migliore per me resta PDF-XChange Editor —, apporto tutte le modifiche che mi servono (evidenzio, sottolineo, scrivo appunti o completo esercizi e così via), poi lo salvo e magari invio via mail all’insegnante le pagine su cui ho lavorato, oppure le stampo. Su un Chromebook — che, lo ribadisco, lavora solo online — apro la web app necessaria (nessuna davvero completa e sufficientemente pratica), carico il libro digitale sul sito dell’app (immaginate quanto tempo ci voglia per fare l’upload di un file così grande quanto lo è un libro di 200-300 pagine!), ci lavoro, poi lo scarico nuovamente sulla chiavetta per salvarlo.

Operazioni lunghe e che, se non bastasse, comportano un notevole uso del traffico internet: se non siamo collegati a una rete e, magari, stiamo usando l’hot spot del cellulare, i giga a nostra disposizione scendono assai rapidamente!

Conclusioni

Penso che il discorso sia chiaro. Ripeto: il Chromebook in sé è un discreto computer, lo definirei un computer “light”, semplice da usare quanto lo è uno smartphone, e come uno smartphone anche decisamente limitato se paragonato a un computer “vero”.

Ma, come avrete capito, i nostri ragazzi con disturbi dell’apprendimento hanno bisogno di altro. Hanno bisogno di un computer che diventi non solo uno strumento di lavoro, bensì uno strumento compensativo, che li aiuti a superare quotidianamente le difficoltà e i limiti che i DSA comportano.

Quindi, in conclusione: se dovete acquistare un portatile per i vostri figli con DSA, non comprate un Chromebook, ma rivolgetevi a un tradizionale computer con Windows, e sarete sicuri di poter installare e usare con profitto tutti i software compensativi e molti altri.

E, se abitate in Valle d’Aosta e la scuola ha fornito ai ragazzi un Chromebook, potete senza alcun problema restituirlo e informare il coordinatore di classe che i vostri figli useranno il proprio computer personale.

Ricordate anche — cosa assolutamente importante — che, come stabilito chiaramente dal Ministero, in sede di esame di Stato (sia di 3ª media che di maturità) gli studenti certificati possono servirsi del computer personale, sul quale siano installati i programmi che hanno sempre usato nel corso degli anni scolastici. È sufficiente una comunicazione scritta da parte dei genitori.


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