Condividi:          Ti svegli un mattino e ti rendi conto che hai 40 anni. Quarant’anni. Quaranta. «Nel mezzo del cammin di nostra vita» diceva Dante, anche se i suoi anni erano meno, ma oggi la speranza di vita è più alta e dunque si arriva più facilmente anche agli ottanta. O, almeno, si spera di arrivarci… Quarant’anni […]
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Ti svegli un mattino e ti rendi conto che hai 40 anni.
Quarant’anni.
Quaranta.

«Nel mezzo del cammin di nostra vita» diceva Dante, anche se i suoi anni erano meno, ma oggi la speranza di vita è più alta e dunque si arriva più facilmente anche agli ottanta. O, almeno, si spera di arrivarci…
Quarant’anni fa era l’inizio degli anni Settanta, solo cinque anni dopo il Sessantotto. Ma io non lo sapevo, e quando l’ho saputo era ormai tardi per diventare anticonformista. Per questo sono sempre rimasto abbastanza conformista. Chissà come sarebbe andata se fossi stato diverso.
Sono successe tante cose in quarant’anni, fuori e dentro di me.
Quarant’anni sono tanti per la storia del mondo, ma non abbastanza per i libri di storia.
Quarant’anni sono tantissimi per la propria storia, ma non abbastanza per dimenticarne qualcuno.

Sono stato bambino ragazzo giovane come gli altri, ma spesso diverso dagli altri.
Ho fatto disfatto costruito distrutto inventato giocato riso pianto fatto ridere fatto piangere.
Ho inseguito dei sogni.
Ne ho raggiunti alcuni.
Altri sono ancora lontani.
Ad altri ho dovuto rinunciare.
Forse, ne nasceranno di nuovi.
Sono arrivato con fatica dove volevo arrivare.
Ora, con altrettanta fatica cercherò di restarci.
Molte cose dovranno cambiare, da qui in avanti.
È tempo di ricominciare, di ricostruire.
È tempo di guardare avanti, di ripartire.
Cambierò le scarpe, riprenderò lo zaino pieno delle cose belle e brutte che questi quarant’anni mi hanno lasciato.
E riprenderò il cammino su sentieri nuovi.
Ancora in salita, ancora con fatica.
Però con il gusto di esplorare e scoprire.
Di andare oltre.

Non sarò da solo.
Tante persone ho incontrato in quarant’anni: le ringrazio tutte, per quello che mi hanno lasciato – poco o tanto, bello o brutto: tutto arricchisce.
Tante sono accanto a me adesso, non mi lasciano, mi danno forza: le ringrazio tutte, per quello che rappresentano per me.
E tante ne incontrerò ancora, nel tempo che il buon Signore mi concederà – poco o tanto, bello o brutto: tutto è un Suo dono.

Avanti, allora.
Parte Seconda.
Il nuovo libro inizia da quaranta.

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