E canterò canzoni nuove,
dirò nuove parole,
penserò pensieri diversi.
Non mi chiamerò poeta
ma tornerò bambino
a sognare sul mare deserto
a volare sulla nuvola
della mente libera da bugie.
Ascolterò le favole dei vecchi,
le racconterò a chi è malato
e muore senza piangere.
Continuerò a parlare della vita
con chi non ci crede e vuole andar via:
anche senza convincerlo,
gli dirò che è bella
ma perché c’è, ce l’hanno data,
e i regali non è bello buttarli.
Raccoglierò i fiori della primavera,
correrò sui prati, incontro al vento
per ascotare che cos’ha da dirmi,
per ascoltarmi se sarò da solo.
Poi ancora mi metterò a cantare,
finché il sole accarezzando il mare
mi farà dormire
mi farà sognare.