Condividi:          E il palloncino già alto nel cielo non sentiva più il pianto del bambino che per catturare quel gatto arruffato aveva aperto la mano, perso il cordino.   Solo un punto, piccolo piccolo, lassù che si perdeva nel grigio di aprile: neppure la luce del dolce sorriso ora spento rallegrava quel piccolo cuore infantile.   […]

E il palloncino già alto nel cielo
non sentiva più il pianto del bambino
che per catturare quel gatto arruffato
aveva aperto la mano, perso il cordino.
 
Solo un punto, piccolo piccolo, lassù
che si perdeva nel grigio di aprile:
neppure la luce del dolce sorriso ora spento
rallegrava quel piccolo cuore infantile.
 
Passò l’uomo con il cappello bianco
e al bimbo sorrise parole d’amore
poi un palloncino, un altro, gli diede
per trasformare in gioia il dolore.
 
Piano gli accarezzò il capo,
poi gli disse «Tu non puoi capire
quanto valga per me quel tuo sorriso,
per me che solo vado a morire»
 
Se ne andò leggero e felice.
Il bimbo non parlò, ma aveva capito
che quel bianco signore, dal cielo,
il suo pianto aveva sentito.
 
Forse era un angelo buono,
che dietro a un po’ di tristezza – un velo
– era riuscito a fargli dimenticare
quel palloncino scomparso nel cielo.

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