Condividi: 110        Il nuovo modello di Piano didattico personalizzato, entrato definitivamente in vigore nella nostra regione dall’inizio di questo anno scolastico, prevede una verifica di metà anno oltre a quella – già presente in tutti i modelli precedenti, ancorché non uniformi – di fine anno scolastico. In particolare, nelle istruzioni per la compilazione possiamo leggere:   La […]
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Il nuovo modello di Piano didattico personalizzato, entrato definitivamente in vigore nella nostra regione dall’inizio di questo anno scolastico, prevede una verifica di metà anno oltre a quella – già presente in tutti i modelli precedenti, ancorché non uniformi – di fine anno scolastico. In particolare, nelle istruzioni per la compilazione possiamo leggere:
 
La parte seconda da completare al termine del primo quadrimestre, indicativamente a metà percorso, è facoltativa: essa può essere compilata per le sezioni che prevedono aggiornamenti o note di rilievo, diversamente può essere sostituita da una valutazione riassuntiva che segnala l’assenza di cambiamenti significativi.
 
Le scuole, quindi, non sono tenute a convocare i genitori dei ragazzi con DSA per procedere alla verifica, a meno che non sussistano problemi particolari o vi sia la necessità di condividere osservazioni sul percorso dello studente, con specifico riferimento alle misure dispensative e agli strumenti compensativi previsti nel medesimo PDP.
Tuttavia, io consiglio comunque alle famiglie di sentire i coordinatori di classe, anche in assenza di una convocazione, quanto meno per scambiare le classiche “due parole” sull’andamento dei propri figli, al di là dei colloqui generali previsti dalle scuole.
La verifica di metà anno diventa invece un momento davvero importante nel caso in cui gli insegnanti o i genitori ritengano che qualcosa non stia andando per il verso giusto: il PDP si rivela non adeguato, il profitto è basso, alcune misure non previste appaiono invece opportune – o anche, al contrario, strumenti indicati non vengono usati –, una o più materie sono “zoppicanti”. In questi casi il mio consiglio, tanto ai genitori quanto ai docenti, è quello di incontrarsi e, PDP alla mano, verificare con cura e nel dettaglio che cosa non va, per poi eventualmente rivedere qualche parte, correggere, “aggiustare”, così da riportare il documento “a misura” del ragazzo.
A prescindere dal fatto se ci siano o meno problemi o la necessità di una revisione, poi, propongo alle famiglie e agli insegnanti dei ragazzi che frequentano il terzo anno della scuola secondaria di primo grado e l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado di procedere comunque alla verifica di metà anno. Infatti, tutto quello che è scritto nel PDP di questi particolari anni scolastici si ripercuoterà sull’esame finale, dunque l’esame di terza media e quello di maturità. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative previste nel PDP saranno a disposizione dello studente all’esame, mentre ciò che non è contenuto nel PDP non potrà più essere richiesto per l’esame. È quindi di fondamentale importanza che il PDP, nel secondo quadrimestre (o nel pentamestre), sia davvero adeguato e preciso, così da garantire che anche all’esame ciascun ragazzo possa lavorare come è abituato a fare durante l’anno.
Febbraio è generalmente il mese in cui le scuole procedono alla verifica: se non lo avete ancora fatto, sentitevi tra genitori e coordinatori di classe, così che il percorso di ciascun alunno con DSA sia, davvero, sempre monitorato.
Naturalmente, io sono a disposizione dei miei clienti per una consulenza sulla verifica e, se serve, per partecipare agli incontri con i coordinatori ed eventualmente con gli insegnanti. Proprio in queste settimane, infatti, mi sto recando in molti istituti della Valle a questo scopo, e spesso il mio intervento si rivela indispensabile per concertare modifiche e per fare il punto sul lavoro che svolgo in studio con i ragazzi.

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