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Nei mesi di luglio e agosto si sono svolte le attività del progetto DSA Compiti & Cavallo che ho proposto all’inizio dell’estate e di cui ho parlato in questo articolo.
Indubbiamente la mia iniziativa è stata ideata e pubblicizzata piuttosto tardi, anche perché si trattava di un progetto “pilota”, realizzato per la prima volta: questo ha forse impedito la partecipazione di un numero più cospicuo di ragazzi. Si sono infatti iscritte due bambine ed una ragazzina, che hanno regolarmente svolto le attività durante le cinque giornate previste. Per esigenze logistiche del centro ippico la “formula” è cambiata, nel senso che le partecipanti hanno lavorato con i cavalli la prima ora e poi hanno svolto i compiti delle vacanze in studio con me nell’ora successiva.
L’esperienza è stata davvero interessante e positiva, dal mio punto di vista ma anche da quello delle partecipanti, dei loro genitori e dell’istruttore. Nessuna delle tre ragazzine aveva mai praticato l’equitazione in precedenza, né si era mai avvicinata ad un cavallo, tuttavia la confidenza con l’animale è stata pressoché immediata.

Paolo Sandri fornisce spiegazioni alle ragazzine.

«Quello che mi ha maggiormente stupito – sottolinea Paolo Sandri, istruttore federale, titolare del Centro Ippico Ampaillan – è stata la rapidità con cui queste bambine hanno vinto le paure iniziali. Il primo giorno tenevano le distanze dai pony e ciascuna preferiva che fossero le altre ad avvicinarvisi, quasi a dire: vediamo come va. Ma già dal secondo incontro facevano a gara per essere le prime a svolgere con gli animali le attività che proponevo loro».
Il lavoro alla scuola di equitazione si è incentrato su due fronti: la cura dell’animale e l’apprendimento di alcune basi della disciplina, con uno specifico focus sui DSA delle novelle amazzoni. Si iniziava con la preparazione dei pony – due quelli utilizzati nel progetto: Dora, di piccola taglia, e Pierrot, più alto –: prenderli dal box, posizionare coperta e sella, sistemare filetto e redini, in un preciso ordine che le tre fanciulle hanno dovuto memorizzare e ripetere ogni volta. Nel frattempo, Paolo mostrava i vari accessori e ne spiegava il funzionamento: così le bambine hanno imparato la differenza tra una spazzola e una striglia, le parti che compongono la sella e la testiera, ma anche il nome delle andature e i comandi da impartire.

La preparazione dei pony: spazzola, attenzione e coccole!

Fondamentale stabilire un “collegamento” con il pony: stargli a fianco dal lato giusto (il sinistro!), toccarlo, guardarlo negli occhi, essere decisi quando serve ma saper dirgli “bravo” e fargli una carezza se ha eseguito correttamente un compito. Occuparsi, anzi pre-occuparsi, del cavallo stimola l’empatia, getta le basi per una responsabilità personale verso un’altra creatura, impone pazienza e calma, decisione e sicurezza.

Tutte in sella!

Preparati i pony, le ragazzine li accompagnavano nel campo e lì, alternandosi sui due, li cavalcavano: hanno così imparato a salire in sella, a tenere gli animali al passo, ad impartire loro direzioni diverse, a dare comandi con la voce, a fermarsi e ripartire e così di seguito. Anche questo, per soggetti con disturbi dell’apprendimento, costituisce un lavoro davvero efficace: stimola l’attenzione, rinforza la memoria, aumenta l’autostima.
«Ho visto mia figlia, di solito insicura di fronte alle novità, più tranquilla e anzi entusiasta in sella al cavallo. L’ho vista condurre il pony con decisione e attenzione. Questo è bellissimo!» è il commento orgoglioso di una delle mamme.
«Non c’è stato alcun problema con queste ragazzine – continua Paolo Sandri. – Nonostante le loro difficoltà hanno sempre compreso, fatto proprie e seguito le mie indicazioni senza errori o anche solo incertezze».
E loro, le amazzoni, che cosa dicono?
«Questa esperienza mi è piaciuta molto! È stato molto bello andare sul cavallo» esclama una di loro. «Ho imparato molte cose che non sapevo» aggiunge un’altra.

Dopo il cavallo, in studio a svolgere i compiti delle vacanze.

Probabilmente, almeno una di loro proseguirà l’esperienza, iscrivendosi ai corsi ordinari del centro ippico e così non solo approfondendo la tecnica dell’equitazione, ma anche continuando a mettere in atto strategie che, a lungo termine, altro non faranno che procurarle benefici.
E il progetto? Sicuramente, il prossimo anno lo proporrò nuovamente, vista l’esperienza del tutto positiva, partendo fin dall’inizio delle vacanze estive. Intanto sto pensando, per l’inverno, ad un connubio tra compiti e piscina…
 
Foto di frontespizio: i protagonisti del progetto. Da sinistra: il pony Pierrot, Annie, io, Paolo Sandri, il pony Dora, Beatrice, Eleonora. Clicca qui per vedere tutte le foto delle attività.

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